Castello di Arondello
Castello di Arondello
Castello di Arondello
PROGETTO: CASTELLO DI ARONDELLO
CATEGORIA: RESIDENZE
CITTÀ: ARONDELLO (PECCO)
(…) L’origine del castello, (…), è molto antica.
Risulta dai documenti che nel 1176 Filiberto e Oberto, figli del conte Enrico di San Martino, acquistarono da certi fratelli Griva di Loranzè una rocca, considerata un luogo strategico sulla vallata del Chy, e vi fecero edificare il loro castello. Secondo l’uso del tempo, quando il maniero fu concluso assunsero il titolo di signori di Arondello. Come gli altri conti canavesani, prestarono il loro omaggio al vescovo di Ivrea, ma nulla poterono contro la terribile rivolta del Tuchini, avvenuta verso la fine del 1300, che portò alla distruzione della costruzione. Con coraggio e perseveranza la nobile famiglia ricostruì l’edificio anche se, dopo l’annessione delle terre canavesane al ducato dei Savoia, aveva perduto buona parte della sua importanza come sentinella vigilante sulla valle di Chy.
Estinti gli Arondello, il castello e la giurisdizione passarono ai Pochettini di Serravalle fino a quando, verso la metà dell’Ottocento, dopo altri due incendi, mons. Pochettini, vescovo di Ivrea, mise a incanto il possedimento, che fu aggiudicato a Giovan Battista Minellono di Gauna.
PROGETTO: CASTELLO DI ARONDELLO
CATEGORIA: RESIDENZE
CITTÀ: ARONDELLO (PECCO)
(…) L’origine del castello, (…), è molto antica.
Risulta dai documenti che nel 1176 Filiberto e Oberto, figli del conte Enrico di San Martino, acquistarono da certi fratelli Griva di Loranzè una rocca, considerata un luogo strategico sulla vallata del Chy, e vi fecero edificare il loro castello. Secondo l’uso del tempo, quando il maniero fu concluso assunsero il titolo di signori di Arondello. Come gli altri conti canavesani, prestarono il loro omaggio al vescovo di Ivrea, ma nulla poterono contro la terribile rivolta del Tuchini, avvenuta verso la fine del 1300, che portò alla distruzione della costruzione. Con coraggio e perseveranza la nobile famiglia ricostruì l’edificio anche se, dopo l’annessione delle terre canavesane al ducato dei Savoia, aveva perduto buona parte della sua importanza come sentinella vigilante sulla valle di Chy.
Estinti gli Arondello, il castello e la giurisdizione passarono ai Pochettini di Serravalle fino a quando, verso la metà dell’Ottocento, dopo altri due incendi, mons. Pochettini, vescovo di Ivrea, mise a incanto il possedimento, che fu aggiudicato a Giovan Battista Minellono di Gauna.
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