Chiesa parrocchiale san martino vescovo di Viù
Chiesa parrocchiale san martino vescovo di Viù
Chiesa parrocchiale san martino vescovo di Viù
PROGETTO: CHIESA PARROCCHIALE SAN MARTINO VESCOVO DI VIU’
CATEGORIA: ENTI RELIGIOSI
CITTÀ: TORINO
Lavori di conservazione e restauro delle facciate della Chiesa parrocchiale e risanamento perimetrale con sistemazione del marciapiede in pietra locale sui lati nord e est.
Il progetto di conservazione e di restauro mira ad evidenziare – nel rispetto delle varie fasi storiche che hanno interessato le trasformazioni architettoniche dell’edificio religioso – i supporti originari presenti e risultanti dalle indagini stratigrafiche eseguite sulle diverse parti costitutive delle facciate. Dall’analisi dei supporti stratigrafici rilevati emerge che la fabbrica della chiesa parrocchiale presenta aree con finiture di epoca seicentesca, individuabile negli intonaci lisciati a marmorino localizzati nelle cornici del cleristorio e probabilmente sulla facciata principale ovest. Altri interventi tardo settecenteschi hanno poi interessato in particolar modo la rielaborazione decorativa della medesima facciata e del fronte della chiesa Confraternita.
Quest’ultima, con tutta probabilità, venne conglobata con la chiesa parrocchiale nel corso dei lavori di ristrutturazione avvenuti verso la fine del XVIII° secolo. Un elemento che potrebbe attestare questa tesi è dato dal ritrovamento di una meridiana attualmente presente al disotto della copertura della navata laterale sud al confine tra la chiesa e la confraternita.
Nel corso dei lavori di conservazione e restauro occorrerà approfondire ulteriormente le informazioni relative ai supporti e ai pigmenti originari presenti nel secondo ordine della facciata principale in quanto - durante i lavori di sistemazione della copertura - non erano qui presenti i ponteggi di facciata.
Attualmente la chiesa si presenta con una stesura di tinta a calce di colore giallo ocra, molto diffusa a Torino a partire dalla prima metà del XIX° secolo fino ai primi decenni del XX° secolo. Detta finitura risulta in alcune parti decoesa a causa del difficile ancoraggio con il supporto sottostante - probabilmente “lisciato” - che farebbe supporre la presenza di una finitura a marmorino. Le parti murarie di sottotetto delle navatelle evidenziano la stesura di scialbi chiari tipo “biancone” rilevati al disotto dell’ultima finitura giallo ocra e superiormente all’intonaco originario. Per la scelta cromatica finale dell’intervento si rimanda ad ulteriori e necessari sopralluoghi congiunti con le rispettive Soprintendenze per i Beni Architettonici ed Artistici del Piemonte che saranno concordati dopo l’allestimento dei ponteggi di facciata.
Contestualmente con l’intervento di restauro cromatico delle fronti della chiesa è previsto un intervento di risanamento delle parti d’intonaco interessate da problematiche di umidità e di degrado. Per questo è stato indicato nel progetto il risanamento delle sole parti ammalorate e irrecuperabili attraverso la rimozione dell’intonaco decoeso e fatiscente, la successiva pulizia del supporto con lavaggio e impacchi di acqua demonizzata, l’esecuzione di ciclo antisale in calce idraulica naturale, il rinzaffo e la stesura dell’intonaco di finitura in calce idraulica naturale con granulometria degli inerti e finitura superficiale uguale alle parti contigue originarie.
Sul lato nord è previsto un intervento di risanamento del piano di campagna attualmente a contatto con le pareti della chiesa che è origine di problematiche di degrado degli intonaci dovute all’umidità. L’intervento prevede l’asportazione del terreno a contatto con le pareti per una profondità di circa 40 cm di altezza per una larghezza di circa 100 cm. Eseguito lo scavo si dovrà procedere alla posa a secco di una guaina butterata e ventilata per la protezione della muratura dal contatto diretto con il successivo riempimento di risanamento realizzato con ghiaia stabilizzata. L’intervento sarà completato con la posa di una pavimentazione in pietra a spacco naturale utilizzando lastre idonee rimosse e selezionate durante i lavori di sistemazione della copertura della chiesa parrocchiale. La tipologia di posa sarà a correre con misure variabili in larghezza e lunghezza ed eseguita con lastre opportunamente riquadrate e lavorate sui bordi rifilati secondo le tipologie costruttive locali.
PROGETTO: CHIESA PARROCCHIALE SAN MARTINO VESCOVO DI VIU’
CATEGORIA: ENTI RELIGIOSI
CITTÀ: TORINO
Lavori di conservazione e restauro delle facciate della Chiesa parrocchiale e risanamento perimetrale con sistemazione del marciapiede in pietra locale sui lati nord e est.
Il progetto di conservazione e di restauro mira ad evidenziare – nel rispetto delle varie fasi storiche che hanno interessato le trasformazioni architettoniche dell’edificio religioso – i supporti originari presenti e risultanti dalle indagini stratigrafiche eseguite sulle diverse parti costitutive delle facciate. Dall’analisi dei supporti stratigrafici rilevati emerge che la fabbrica della chiesa parrocchiale presenta aree con finiture di epoca seicentesca, individuabile negli intonaci lisciati a marmorino localizzati nelle cornici del cleristorio e probabilmente sulla facciata principale ovest. Altri interventi tardo settecenteschi hanno poi interessato in particolar modo la rielaborazione decorativa della medesima facciata e del fronte della chiesa Confraternita.
Quest’ultima, con tutta probabilità, venne conglobata con la chiesa parrocchiale nel corso dei lavori di ristrutturazione avvenuti verso la fine del XVIII° secolo. Un elemento che potrebbe attestare questa tesi è dato dal ritrovamento di una meridiana attualmente presente al disotto della copertura della navata laterale sud al confine tra la chiesa e la confraternita.
Nel corso dei lavori di conservazione e restauro occorrerà approfondire ulteriormente le informazioni relative ai supporti e ai pigmenti originari presenti nel secondo ordine della facciata principale in quanto - durante i lavori di sistemazione della copertura - non erano qui presenti i ponteggi di facciata.
Attualmente la chiesa si presenta con una stesura di tinta a calce di colore giallo ocra, molto diffusa a Torino a partire dalla prima metà del XIX° secolo fino ai primi decenni del XX° secolo. Detta finitura risulta in alcune parti decoesa a causa del difficile ancoraggio con il supporto sottostante - probabilmente “lisciato” - che farebbe supporre la presenza di una finitura a marmorino. Le parti murarie di sottotetto delle navatelle evidenziano la stesura di scialbi chiari tipo “biancone” rilevati al disotto dell’ultima finitura giallo ocra e superiormente all’intonaco originario. Per la scelta cromatica finale dell’intervento si rimanda ad ulteriori e necessari sopralluoghi congiunti con le rispettive Soprintendenze per i Beni Architettonici ed Artistici del Piemonte che saranno concordati dopo l’allestimento dei ponteggi di facciata.
Contestualmente con l’intervento di restauro cromatico delle fronti della chiesa è previsto un intervento di risanamento delle parti d’intonaco interessate da problematiche di umidità e di degrado. Per questo è stato indicato nel progetto il risanamento delle sole parti ammalorate e irrecuperabili attraverso la rimozione dell’intonaco decoeso e fatiscente, la successiva pulizia del supporto con lavaggio e impacchi di acqua demonizzata, l’esecuzione di ciclo antisale in calce idraulica naturale, il rinzaffo e la stesura dell’intonaco di finitura in calce idraulica naturale con granulometria degli inerti e finitura superficiale uguale alle parti contigue originarie.
Sul lato nord è previsto un intervento di risanamento del piano di campagna attualmente a contatto con le pareti della chiesa che è origine di problematiche di degrado degli intonaci dovute all’umidità. L’intervento prevede l’asportazione del terreno a contatto con le pareti per una profondità di circa 40 cm di altezza per una larghezza di circa 100 cm. Eseguito lo scavo si dovrà procedere alla posa a secco di una guaina butterata e ventilata per la protezione della muratura dal contatto diretto con il successivo riempimento di risanamento realizzato con ghiaia stabilizzata. L’intervento sarà completato con la posa di una pavimentazione in pietra a spacco naturale utilizzando lastre idonee rimosse e selezionate durante i lavori di sistemazione della copertura della chiesa parrocchiale. La tipologia di posa sarà a correre con misure variabili in larghezza e lunghezza ed eseguita con lastre opportunamente riquadrate e lavorate sui bordi rifilati secondo le tipologie costruttive locali.
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